La crisi della democrazia in Ecuador

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Una risposta

  1. MICHELLE CAROLINA VILLAVICENCIO CALVACHE ha detto:

    Buona sera, mi permetto rispondere a questo articolo con la convinzione, che chi abbia scritto questo breve articolo, abbia informazioni da ambedue le parti, nonché ci sia qualcuno presente nel paese che segua tutta la vicenda, ciò che accade in Ecuador oggi é un gioco complicato di poteri; dentro la storia del mio paese ci sono tanti alti e bassi, molto, moltissimo da fare. Purtroppo, il cambio al socialismo é stato un duro colpo per tutti, non tutto é una meraviglia, ci sono cose che devono essere corrette, altre sono state un cambio positivo, ma non tutti sono d’accordo. Manca coerenza e convinzione in questo paese, da parte di coloro che vogliono fare un cambio. Una gran parte della popolazione crede che il governo debba andarsene, debba essere cambiato, ma l’opposizione é costituita dalle stesse mummie di sempre, che non risultano essere garanzia di democrazia e difesa dei diritti (molti di loro erano presenti in governi passati, che ci hanno rovinati, che ci hanno messo paura e a suo tempo non hanno fatto niente per il popolo, solo per i suoi interessi) l’opposizione che dice essere qui per liberare il popolo da un dittatore, non é stata capace di unirsi e scegliere chi debba andare al potere nelle elezioni del 19 febbraio, in televisione e nella loro campagna non facevano che lanciarsi indirette e parlare male dell’altro e dire chi erano davvero i loro oppositori, é per questo che i voti si sono disgregati fra i vari partiti e nessuno ha vinto. Molti di quelli che hanno votato per Lasso, non l’hanno fatto per convinzione, ma semplicemente perché l’altro non gli andava a genio, ed é per questo che non siamo immersi in proteste come Venezuela, dove tutti scendono in Piazza, ma qui sono solo una piccola parte, quelli che sono davvero convinti di Lasso e non proprio tanti come dovrebbero, da quello che dicono loro. Non si sono neanche presentati alla revisione dei voti, nonostante non si siano aperte tutte le urne loro dovevano essere lí, essere presenti per convinzione e per dimostrare che é quello che credono e che non si lasceranno prendere per scemi, ma non ci sono, a mó di protesta e perdono credibilità. Il panorama non é bello, ma é difficile da spiegare, ed é difficile dire fino a che punto si va contro i diritti, quando il governo formalmente si predispone a mettere da parte sua, almeno in apparenza e gli altri fingono di essere vittime e non lottano per davvero…

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