Afghanistan ancora senza pace. Ecco cosa accade fra i cosiddetti “accordi di pace” e gli attentati terroristici
di Atai Walimohammad
Ieri a Kabul almeno 24 studenti e studentesse sono stati uccisi e più di 38 sono stati feriti gravemente in un assalto da parte dei tre terroristi all’università di Kabul. Le forze speciali afghane sono intervenute e dopo 6 ore di scontri sono riuscite a prendere il controllo dell’università, uno dei tre terroristi si è fatto esplodere all’interno dell’ateneo gridando “ ALLAHU AKBAR” e gli altri due sono stati uccisi dalle forze di sicurezza. Non è la prima volta che le università, le scuole e i centri culturali del Paese finiscono nelle mire dei talebani: la scorsa settimana 27 persone – la maggior parte studenti – sono state uccise in un attacco kamikaze nel distretto occidentale di Kabul.
L’Afghanistan è ancora avvolto dalla guerra, il processo di pace, cominciato il 12 settembre a Doha, è fermo. I Talebani e il governo afgano ancora non trovano un accordo. Tre delegati afgani hanno lasciato Doha, come risposta agli ultimi atteggiamenti fondamentalisti dei talebani. E l’inviato Usa Zalmay Khalilzad viaggia fra Afghanistan e Pakistan. Il futuro del Paese è incerto, il Presente resta sempre peggiore e gli attacchi si susseguono in tutto il Paese, continuano a morire sempre i civili. Negli ultimi due mesi gli attacchi sono moltiplicati: almeno 461 civili sono rimasti uccisi e 602 feriti. Gli scontri fra i talebani e il governo afgano vanno avanti ferocemente nelle provincie di Helmand, Kunduz, Nangarhar e Badakhshan. Più di 30.000 civili sono fuggiti dai combattimenti dalla provincia di Helmand. Il governo afgano, credendo nella pace, ha liberato seimila combattenti talebani, e in cambio i talebani avrebbero smesso i loro attacchi, ma la riduzione degli attachi non c’è stata e i talebani negano di aver promesso la riduzione degli scontri. Tutti i talebani rilasciati dal governo afgano sono andati in Pakistan per armarsi e ritornare a combattere in prima linea.
Perchè non arriva la pace?
Il Pakistan è stato il principale sostenitore dei Talebani durante la guerra civile afghana degli anni Novanta. È stato uno dei tre soli Paesi che ha riconosciuto il governo dei Talebani dal 1996 al 2001.
Il Pakistan sue condizioni e richieste e vuole che i talebani abbiano una presenza significativa nel futuro governo di Kabul, così aiutano Islamabad “a tenere a bada gli indiani” e non lascia che l’India si espanda e stabilisca buoni rapporti con l’Afghanistan. Il Pakistan vuole anche, attraverso Gulbuddin Hekmatyar, il pieno controllo dell’Afghanistan. Le forze di Hekmatyar hanno commesso atrocità che in altre parti del mondo sono oggetto di mandati d’arresto internazionali e di accuse per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, invece in Afghanistan -grazie ai servizi segreti del Pakistan – si è candidato persino alle elezioni presidenziali e vive tranquillamente. I combattenti di Hekmatyar hanno ucciso decine di migliaia di persone, hanno rapito, torturato, stuprato e ucciso innumerevoli civili in modi così raccapriccianti che molti afghani, specialmente i residenti di Kabul, si rifiutano ancora oggi di pronunciarne il nome, Hekmatyar.
Nel mio ultimo libro “Il martire mancato, come sono uscito dall’inferno del fanatismo” ho spiegato molto bene, come, perché e da chi è nato il terrorismo e per quali motivi.
Il capo del processo di pace afghano, Abdullah Abdullah, ha concluso una visita in Pakistan, le autorità pakistane hanno detto ad Abdullah:
“ In sostanza, i Talebani avranno presto la possibilità di di impadronirsi del potere totale con la forza, invece di cercare di ottenere un potere parziale con la negoziazione”.
Il Pakistan oltre tante richieste tramite i talebani cerca di far riconoscere dal governo afgano il confine di 2.600 km di fra Afghanistan e Pakistan e se tutte le richieste del Pakistan non vengono accettate, il processo di pace si ferma e i talebani aumenteranno i loro attacchi, come sta accadendo!