Il conflitto israelo-palestinese. Aggiornamenti e un appello
Associazione Per i Diritti umani aderisce e divulga il seguente Appello:
Tutti i giorni arrivano altre adesioni all’appello che abbiamo lanciato per un cessate il fuoco e per il rilascio dei prigionieri civili. Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!
L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.
Le notizie (da anbamed.it)
Trattative tra Israele e Hamas
Il ministero degli esteri del Qatar ha annunciato che è stato raggiunto un accordo per un cessate il fuoco e scambio di prigionieri tra il governo israeliano e la direzione di Hamas, in collaborazione con Egitto e Stati Uniti. L’accordo prevede un cessate il fuoco di 4 giorni rinnovabili, il rilascio di 50 prigionieri civili nelle mani di Hamas in cambio di 150 detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Tra i punti dell’accordo si prevede l’entrata di maggiore numero di camion contenenti aiuti compresi i carburanti alla popolazione civile di Gaza. Il governo israeliano ha approvato l’accordo in una riunione fiume durata fino all’alba ed è stato approvato con il voto contrario dei tre ministri della destra estremista dei sionisti religiosi di Bin Gvir. Da Washington arriva la conferma e il comunicato della Casa Bianca ringrazia Qatar e Egitto per il loro ruolo determinante nel raggiungimento di questo risultato e spera che si possa costruire su questo primo accordo altri passi futuri per tutti gli altri prigionieri. Il governo israeliano ha confermato l’approvazione e ha annunciato che l’accordo entrerà in vigore entro la mattina di giovedì.
Genocidio a Gaza
I bombardamenti israeliani continuano e si sono intensificati dopo la mezzanotte. Sono stati compiuti, secondo quanto dichiarato da Tel Aviv, oltre 150 raids. Sono stati colpiti due ospedali e tre scuole e nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 120 persone, tutti civili, portando il numero totale delle vittime a 3500 e i feriti oltre 35 mila. La direzione degli ospedali nella Striscia ha chiesto all’OMS e CRI l’evacuazione di 3 ospedali.
I criminali bombardamenti israeliani contro la popolazione civile hanno toccato tutti i campi profughi e le città di Gaza, compresi i luoghi alle quali sono stati costretti ad evacuare gli abitanti di Gaza city per salvarsi e invece hanno trovato la morte.
Sul fronte militare di terra sono stati registrati nuovi tentativi di avanzata dei soldati in diversi punti di contatto con i combattenti palestinesi. Le Brigate Qassam sostengono di aver bloccato l’avanzata, distruggendo 7 carri armati. L’esercito israeliano ha comunicato che nella giornata di ieri sono morti 7 soldati e ufficiali israeliani a Gaza.
In un’intervista ad una rete tv statunitense, l’ex premier israeliano Barak ha ammesso che i tunnel sotto il complesso ospedaliero di Shifà effettivamente ci sono, ma sono state progettate e costruite dagli israeliani subito dopo l’occupazione di Gaza del 1967.
Casa di cura per anziani
La casa di cura per anziani “Wafaa”, nel quartiere Zahraa di Gaza city, è stata sottoposta sabato scorso ad un bombardamento mirato, che ha provocato la morte del direttore, Midhat Mheissin, colpito nel suo ufficio, e il ferimento grave di due infermieri. La scorsa notte, 15 bombe hanno centrato gli edifici, compresi i reparti dove sono ricoverati i 40 anziani, alcuni di loro immobilizzati a letto. Sono rimaste ferite due donne anziane, Fatima Barud e Dina Kurd. “È un messaggio di fuoco”, ha detto un amministratore, “e abbiamo dovuto organizzare l’evacuazione forzata”. L’anziana Souad Aqileh, all’arrivo all’ospedale di Deir Balah che li ospiterà, ha detto di non sapere come si sia salvata dalla bomba che aveva colpito la sua stanza. “Non so come ho fatto a camminare senza le stampelle. È stata la paura della morte!”. Un altro anziano di 80 anni, Samir Gialaleh, ex professore di storia, che cammina con il girello, ha detto che “è stato il viaggio della Via Dolorosa, con le tappe ad ogni carro armato israeliano, come le stazioni della Via Crucis”. I pazienti e l’equipe medica e sanitaria sono ospitati adesso dall’ospedale Yaffa di Deir Balah.
Amnesty International
Amnesty International ha denunciato i crimini di guerra israeliani a Gaza dopo una propria inchiesta. “Le forze israeliane hanno dimostrato ancora una volta un’agghiacciante indifferenza per il catastrofico numero di vittime civili dei loro incessanti bombardamenti sulla Striscia di Gaza occupata”, sostiene il rapporto. Gli attacchi, avvenuti il 19 e il 20 ottobre, hanno colpito un edificio appartenente al complesso di una chiesa di Gaza City dove si erano rifugiati centinaia di sfollati e un’abitazione nel campo rifugiati di al-Nuseirat, al centro della Striscia di Gaza.
Sulla base delle sue approfondite ricerche, Amnesty International ha concluso che si è trattato di attacchi indiscriminati o di attacchi diretti contro civili e obiettivi civili, che devono essere indagati come crimini di guerra.
“Questi attacchi mortali e illegali fanno parte di un documentato schema di disprezzo per i civili palestinesi e dimostrano il devastante impatto dell’assalto senza precedenti da parte di Israele, che ha fatto sì che nessun luogo di Gaza sia sicuro, indipendentemente da dove i civili vivano o dove cerchino rifugio”, ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice delle ricerche globali di Amnesty International. L’organizzazione umanitaria ha sollecitato il procuratore della Corte penale internazionale ad assumere immediate e concrete iniziative per velocizzare l’indagine, aperta nel 2021, sui crimini di guerra e su altri crimini di diritto internazionale di Israele nei territori palestinesi occupati.
Cisgiordania e Gerusalemme est
5 giovani assassinati a Tulkarem in seguito al bombardamento compiuto con droni da parte dell’esercito di occupazione. La città è completamente assediata e le truppe compiono continui rastrellamenti per l’arresto di attivisti. Come hanno operato a Gaza, i militari israeliani hanno preso di mira gli ospedali di Tulkarem, nel tentativo di rapire i corpi degli attivisti assassinati. L’assedio dei due ospedali cittadini e il sequestro delle ambulanze hanno impedito di prestare le necessarie cure ai feriti.
Un altro palestinese è stato assassinato dai soldati israeliani a Qalqilia e diverse decine di feriti negli attacchi a Betlemme, Dora e El-Khalil (Hebron). A Hawwara l’esercito ha confiscato terreni agricoli palestinesi, adducendo motivi militari, con l’intento di assegnarle alle colonie ebraiche illegali.
Libano.
Si inasprisce lo scontro sul fronte libanese meridionale. Hezbollah ha annunciato di aver compiuto ieri un attacco con missili teleguidati contro una casa usata come residenza per soldati nella colonia di Metulla. Secondo un comunicato dell’esercito israeliano sarebbero stati uccisi 7 militari. Non è tardata la risposta israeliana che ha colpito con l’artiglieria le città e villaggi libanesi su tutta la linea di demarcazione. Diversi raids aerei hanno colpito il sud libano, con l’uso delle bombe incendiarie per distruggere i raccolti nelle zone rurali. Secono quanto affermato da un comunicato dell’esercito libanese, è stata colpita una caserma senza causare vittime. Secondo la stampa libanese sono stati uccisi 7 persone tutti civili, compresi 3 giornalisti della rete tv Al-Mayadeen.
Diplomazia
In una telefonata tra i due capi di Stato, Francia e Cina hanno affermato di cooperare insieme per trovare una via d’uscita dalla crisi in Medio Oriente. “Bisogna evitare il deragliamento della situazione a Gaza e per fermare la spirale di violenza è necessario arrivare alla nascita di uno Stato palestinese”, scrive l’agenzia stampa cinese nel suo resoconto della discussione tra Macron e Xi Jinping.
Il vertice in videoconferenza dei paesi Brics sulla situazione di Gaza ha espresso la richiesta urgente di un cessate il fuoco e di mettere fine all’aggressione israeliana sulla popolazione civile di Gaza. Il gruppo dei 5 paesi ha rinnovato l’impegno per una Conferenza internazionale per garantire i diritti legittimi del popolo palestinese all’indipendenza. Nel comunicato si afferma anche la condanna della punizione collettiva e l’uso sproporzionato della forza messe in atto da Israele, che rappresentano un crimine di guerra.
Solidarietà internazionale
Il parlamento del Sud Africa ha approvato una mozione per la rottura delle relazioni diplomatiche con Israele e la cacciata dell’ambasciatore fino alla fine dell’aggressione contro Gaza.
In Mauritania si è sviluppato un forte movimento di solidarietà con il popolo palestinese che ha contrastato i tentativi di normalizzazione dei rapporti tra Nouakchout e Tel Aviv. Si sono svolte in questi giorni grandi manifestazioni popolari e lo stesso presidente El-Ghazouani ha espresso pubblicamente la sua condanna dell’invasione di Gaza (Qui, in lingua araba). La Mauritania aveva instaurato relazioni diplomatiche con Israele negli anni novanta del secolo scorso, ma poi sono state interrotte dopo l’invasione israeliana di Gaza del 2008.