Nuove sfide per i ragazzi di TecnologicaMente InsSuperAbili
di Martina Foglia
Ho già avuto modo di intervistare questa realtà sul nostro periodico “per i diritti umani”, ma dato che dalla nostra prima intervista ci sono stati degli importanti sviluppi e delle importanti novità, ho ritenuto opportuno pubblicare una seconda intervista a questi ragazzi per far comprendere quanto, nonostante le difficoltà fisiche ,si possono realizzare i propri sogni con forza di volontà e determinazione.
So che da semplice iniziativa finalmente siete riusciti a raggiungere e a realizzare un vostro sogno quello di diventare l’associazione TecnologicaMente inSuperAbili Aps.
Cosa vi ha spinto a fare questa scelta e come mai proprio questa tipologia di associazione tra tante ?
Volete spiegare ai nostri lettori il significato dell’acronimo APS…?
L’Associazione TecnologicaMente InsuperAbili
(cfr. TecnologicaMente inSuperAbili… Abbiamo visto cose che voi normodotati non potreste mai immaginarvi) ha iniziato a prendere forma durante la pandemia in cui ci siamo trovati a dover utilizzare le tecnologie per comunicare con il mondo esterno. Durante i nostri incontri virtuali abbiamo scoperto che alcuni di noi non avevano lo stesso livello di conoscenza delle potenzialità offerte dalle tecnologie informatiche e domotiche che altri del gruppo avevano. Quindi abbiamo deciso di mettere a disposizione di tutti le proprie conoscenze ed esperienze ispirandosi all’idea del mutuo aiuto. In relazione ai successi conseguiti, abbiamo pensato che altre persone potevano usufruire dei nostri stessi
vantaggi e, conseguentemente, si è deciso di creare l’associazione che si è concretizzata a metà del 2024.
APS è l’acronimo di Associazione di Promozione Sociale. Una APS è un’associazione che svolge attività di interesse generale a beneficio dei propri iscritti o di terzi avvalendosi prevalentemente del volontariato dei propri associati.
Ci spiegate , in breve l’iter per diventare associazione ?
Non avendo alcuna esperienza dell’iter per diventare associazione ci siamo rivolti al Centro Servizi per il Volontariato (CSV) di Milano, il quale ci ha aiutato nella predisposizione dello Statuto e successivamente nel processo per la registrazione
dell’Atto Costitutivo e dello Statuto nonché per l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).
Abbiamo creato un gruppo ristretto di persone che hanno predisposto una bozza di statuto sulla base di quello che il CSV ci aveva fornito. Dopo di che l’abbiamo condiviso con gli altri soci fondatori. È stato un lavoro lungo e faticoso ma costruttivo per noi.
Secondo voi quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta?
Abbiamo scelto questa forma associativa perché in primo luogo è quella più semplice per dei neofiti quali siamo noi nella gestione e governo della stessa associazione e in secondo luogo per l’impatto organizzativo ed economico che sono contenuti e gestibili. Il nostro obiettivo nel breve medio termine è quello che nel tempo prendiamo in mano la gestione dell’associazione. Mentre per il lungo termine, ci siamo focalizzati a far sì che l’associazione si trasformi in una realtà lavorativa poiché, date le nostre disabilità, il lavoro ci è negato.
Vogliamo ricordare a chi ancora non lo sapesse di cosa si occupa la vostra associazione e qual è il vostro tipo di intervento ?
Come scritto nel nostro statuto la missione dell’associazione è quello da un lato di incrementare la sensibilizzazione delle Istituzioni e del Pubblico sui temi delle disabilità motorie gravi e dall’altro di organizzare strutture fisiche e virtuali nelle quali le persone affette dalle nostre disabilità possano valorizzarsi e contribuire a valorizzare altre persone nelle stesse condizioni al fine di migliorarne l’autonomia, l’indipendenza e la qualità della vita attraverso l’applicazione di tecnologie specifiche e confacenti alla capacità residua funzionale.
Il nostro metodo di lavoro si basa sul muto aiuto attraverso un rapporto uno a uno tra istruttore e allievo poiché siamo convinti che nessuno meglio di una persona con una disabilità simile a quella dell’allievo, sia in grado di trasferire le conoscenze sull’utilizzo di una data tecnologia. Un’altra caratteristica peculiare del nostro metodo consiste nel fatto che il programma di apprendimento è cucito addosso alla persona coinvolgendo, qualora fosse necessario, il suo caregiver. Quando la persona ha raggiunto il suo obiettivo non è abbandonata a sé stessa ma viene offerto un servizio di supporto che va dalla risoluzione di un qualsiasi problema che si presentasse all’implementazione di una nuova funzionalità sulla soluzione stessa.
Qual è l’iter per associarsi, può farlo chiunque o si devono avere dei requisiti specifici?
Per diventare socio di TecnologicaMente inSuperAbili è necessario compilare il modulo riportato nella nostra pagina Diventa Socio – TecnologicaMente inSuperAbili dopo di che si riceverà una e-mail da parte dell’associazione per fissare una videoconferenza per conoscerci reciprocamente e valutare la candidatura. Al termine della videoconferenza si riceverà un’e-mail di conferma dell’adesione alla nostra associazione e saranno fornite tutte le informazioni necessarie per versare la quota associativa. La sottoscrizione all’associazione prevede la partecipazione ai nostri incontri settimanali e alle nostre due chat di cui una è dedicata ai videogiochi.
I requisiti sono: accettare la nostra missione e visione del ruolo delle tecnologie per una persona con disabilità motoria grave; avere del tempo da dedicare ad altri, mettere a disposizione le proprie conoscenze e competenze e impegnarsi nel realizzare quel sogno di autonomia e indipendenza che accomuna noi tutti e le nostre famiglie.
Un’altra novità, so che collaborate con una radio web ci spiegate com’è nata questa collaborazione e qual è esattamente il vostro ruolo?
La collaborazione è nata grazie al nostro presidente che ha trovato il contatto in rete . Per quanto riguarda il nostro ruolo in questa collaborazione è quello di produrre una serie di podcast cioè una trasmissione radiofonica diffusa via Internet, scaricabile e archiviabile su tutti i dispositivi, su vari argomenti tra qui le storie di successo dei nostri soci e articoli tecnici in qui spieghiamo come funzionano alcune soluzioni tecnologiche.
Per i meno esperti come si fa a seguire il vostro canale YouTube?
Per iscriversi al nostro canale YouTube basta entrare nella pagina YouTube, cercare “tecnologicamente insuperabili” nell’apposita casella di ricerca e, quindi, selezionare su un video che si desidera vedere. Sotto il video, oltre alla descrizione del contenuto, ci sono diversi pulsanti, tra cui quello con la dicitura iscriviti. A questo punto è sufficiente selezionare il pulsante e l’iscrizione è fatta. In alternativa è sufficiente entrare nel nostro canale e selezionare “iscriviti” in alto sotto l’immagine del canale stesso.
I vostri podcast si possono seguire anche su Spotify ma allora non è solo una piattaforma musicale in questo caso, come si fa a seguirvi?
La procedura per seguirci su Spotify è molto simile a quella da seguire su YouTube. L’unica differenza è che, una volta selezionato il simbolo di cerca, bisogna scrivere “pillole di tecnologia e domotica”. Questo consentirà di accedere alla pagina degli episodi da noi pubblicati. Sfogliando la pagina è possibile scegliere il podcast che si vuole ascoltare. Spotify non è solo una piattaforma musicale infatti esistono diversi Spotify. Quello che utilizziamo noi si chiama Spotify for podcaster e serve appunto per pubblicare i podcast e per tenere sott’occhio le statistiche dei podcast stessi, come ad esempio le visualizzazioni e le interazioni.
Avete partecipato ad un evento in collaborazione con una scuola ci spiegate meglio?
Il nostro presidente è stato contattato da un disability manager che aveva conosciuto la nostra realtà, grazie ad un’intervista fatta da un nostro socio e pubblicata su un quotidiano e abbiamo partecipato con lo stand di questa scuola che era un evento di orientamento pensato per i ragazzi delle scuole superiori che si affacciano al mondo del lavoro o dell’università, in modo tale da permettere loro di capire cosa li aspetta fuori delle stesse scuole superiori. Noi siamo andati lì con l’obiettivo di farci conoscere a più persone e realtà possibili in modo tale da espandersi sempre di più.
Siete soddisfatti degli obiettivi finora raggiunti?
Sì, siamo molto soddisfatti. Anzi, non ci saremo mai aspettati tutto questo interesse nei confronti della tecnologia e soprattutto della stessa in rapporto ad un mondo come quello della disabilità.
Quali sono le vostre aspettative per il futuro?
Il nostro obiettivo per il futuro è quello di espanderci sempre di più ed essere un punto di riferimento per le persone disabili per quanto riguarda il loro rapporto con la tecnologia. Nello stesso tempo, come abbiamo accennato all’inizio vorremmo
trasformarci in cooperativa al fine che questa attività diventi per noi una fonte di lavoro.
Per cui il prossimo passo sarà quello di trovare una sede fisica che ci permetta, anche, di incontrare di persona gli utenti e non solo via web. Siamo consapevoli che è un obiettivo ambizioso perché le sedi fisiche non sempre sono accessibili ma come dice il nostro motto noi abbiamo visto cose che voi normodotati non potete mai immaginarvi.
Mi auguro che un domani questa realtà per questi giovani uomini per queste giovani donne possa costituire un’attività lavorativa su cui progettare il proprio futuro.
Mi auguro che questa realtà posso essere da sprone Per far sì che in un futuro la tecnologia e la domotica possano essere accessibii sempre di più e con maggior facilità nella risoluzione di problematiche, così da incrementare sempre più l’autonomia di un numero sempre più vasto di persone con disabilità motoria, nonché dei loro caregivers.
Never give up!