Genocidio a Gaza
(da anbamed.it)

Intensi bombardamenti su tutta la striscia. Sono 41 le persone uccise dall’alba di stamattina (fino all’ora in cui scriviamo, le 08:15). Il ministro della guerra israeliano ha chiarito che il piano di occupazione di Gaza va avanti, con o senza un accordo per lo scambio di prigionieri. “Accerchieremo Gaza città con le nostre truppe e sposteremo la popolazione verso sud. Hamas deve arrendersi e lasciare la Striscia. La pace si farà alle nostre condizioni”.
La riunione del consiglio di guerra è stata rinviata a martedì. Il governo Netanyahu non è interessato alla trattativa per lo scambio di prigionieri e usa il negoziato come una tattica per andare avanti nel genocidio con la minor pressione internazionale. La stampa israeliana scrive che una delegazione israeliana andrà alle trattative indirette, ma non a Doha o Il Cairo, senza specificare il luogo.
Nella giornata di ieri sono arrivati agli ospedali 61 civili uccisi e 308 feriti.
Inoltre sono 8 i casi di morte per fame registrati ieri. Il numero totale dall’inizio di luglio è di 281 uccisi a causa della carestia, tra di loro 114 bambini al di sotto di 5 anni.
I civili affamati uccisi dalle pallottole d bombe di Israele, nei punti di distribuzione-trappola della GHF, sono stati dal 27 maggio 2.076 uccisi e 15.308 feriti.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Onu dichiara la carestia a Gaza
Il criminale di guerra ricercato nega il rapporto dell’Onu sulla carestia a Gaza e sparla di propaganda e inganno. Il potere dell’impunità garantito dalle potenze ex coloniali, Ue e Usa, permette a Israele di spadroneggiare senza freni. Molte dichiarazioni di preoccupazione e stigmatizzazione, ma nessun atto concreto per fermare la mano dello stato assassino.
Cisgiordania
Si intensifica l’aggressione espansionista del colonialismo israeliano in Cisgiordania. A nord di Ramallah, la zona rurale di Al-Mugheer è presa di mira con una criminale operazione di deportazione. Per costringere la gente ad abbandonare il territorio ed emigrare, lo stato criminale di Israele (non solo i coloni ebrei israeliani estremisti) distrugge l’economia: durante l’ultima aggressione militare dell’esercito durata più di tre giorni, centinaia di donum sono stati arati con i bulldozer, sradicando migliaia di alberi di olivo secolari, piantati prima dell’occupazione della Palestina nel 1948 e la conseguente nascita di Israele. Il furto di terra è la cifra fondante dello Stato di Israele e la politica della deportazione non si era fermata alla prima Nakba.
Giornalisti nel mirino
L’esercito israeliano ha preso di mira la casa del giornalista palestinese Khaled Al-Madhoun. Il video-reporter della Tv pubblica palestinese stava seguendo la situazione nel nord della Striscia, quando la sua postazione tv è stata presa di mira da un missile lanciato da un drone. Il sindacato dei giornalisti palestinesi da Ramallah condanna il tentativo israeliano di uccidere la verità, per coprire i propri crimini contro i civili inermi. È il 240esimo giornalista ucciso a Gaza.
Jude Shalabi/l’intervista al padre
Buon compleanno, Jude!
Jude sta meglio. È uscito dall’ospedale, non ha bisogno di essere operato, ma non può andare all’asilo. Si sta preparando a festeggiare il compleanno oggi 24 agosto. Abbiamo pubblicato un’intervista in video realizzata da Anbamed con suo padre, sull’aggressione dei coloni al posto di blocco dell’esercito di occupazione israeliano lungo la strada Nablus-Tulkarem e il lancio di pietre che ha distrutto l’auto, rotto il vetro e causato la frattura del cranio al bambino. Clicca x guardare il video
Solidarietà di artisti con Gaza
A Pesaro, durante il Rossini Opera Festival alcuni operatori e artisti hanno voluto esprimere la loro solidarietà al popolo palestinese. Una bandiera gigantesca palestinese è stata esposta dal palco.
Il sindaco, Andrea Biancani, ha apprezzato il gesto e lo ha difeso dagli attacchi dei complici del genocidio: “Il mondo della Cultura da mesi cerca di far aprire gli occhi sulla strage in corso. Lo abbiamo fatto più volte anche come Amministrazione Comunale. Ogni azione nonviolenta per ribadire la contrarietà allo sterminio in corso nella Striscia di Gaza è da sostenere e apprezzare, non condannare”.
BDS
Prosegue la campagna di boicottaggio dei prodotti della società farmaceutica israeliana Teva. Le ragioni del clamore che ha fatto il video della dottoressa e dell’infermiera, che spiegavano il valore del boicottaggio, sono sviscerate nel comunicato di BDS-Italia e Sanitari per Gaza: “Si potrebbe discutere della postura etica di un Paese che si scandalizza per un video di sensibilizzazione e di denuncia più che per i video e le immagini che arrivano da Gaza, e che richiamano alla memoria un passato che nulla ha insegnato.
Si potrebbe discutere anche della postura etica di media che parlano nientemeno che di video-choc, e di politici che si appellano nientemeno che al decoro del camice, chiedendoci se codesto decoro si perda nel denunciare la uccisione sistematica di medici e paramedici, assieme alla distruzione mirata di ogni ospedale e presidio medico, fino alla negazione di medicinali e apparecchiature, financo delle incubatrici per bambini oppure se sia macchiato dal silenzio assordante dietro cui i vari Ordini si nascondo da ventidue mesi”. Per leggere tutto: clicca
Solidarietà in Italia con la Palestina
Presidio davanti alla sede RAI a Venezia, oggi alle 19:00. Il Comitato permanente contro le guerre e il razzismo di Venezia invita a scendere in piazza Domenica 24 agosto alle 19:00 a Campo San Geremia (Sede RAI di Venezia) clicca!
Da Catania e Siracusa il 4 settembre salperanno le barche e le navi per portare aiuti umanitari a Gaza. Sono programmate una grande manifestazione per il 3 pomeriggio e un raduno per il 4 per salutare gli equipaggi.
I sanitari prendono una chiara posizione contro il genocidio.
“Il nostro obiettivo, come Sanitari per Gaza, è far prendere posizione a tutte le Istituzioni contro il genocidio in corso e boicottarne ogni forma di complicità. Perché fermi il genocidio, Israele dovrà percepire l’isolamento e la pressione politica ed economica da parte della comunità internazionale”.
Ogni giorno in piazza del Duomo di Milano, dal 16 giugno, si tiene un flash-mob silenzioso con lettura di poesie contro il genocidio compiuto da Israele a Gaza. Leggi: clicca
Di tutte le mobilitazioni e iniziative per la Palestina, la stampa scorta mediatica del genocidio non ha dato informazioni.
Rivendichiamo 62 mila kefieh in Senato, una per ogni civile palestinese ucciso dall’esercito israeliano a Gaza.
Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio
Sono passati 100 giorni dall’inizio del Digiuno x Gaza, l’iniziativa lanciata a maggio da Anbamed. Oggi, domenica 24 agosto, prosegue incessantemente per la 100a giornata l’azione nonviolenta di sciopero della fame 24h a staffetta.
Per leggere l’elenco aggiornato dei nomi dei digiunatori di oggi: clicca!
La solidarietà non dorme. Si mobilita anche in tempo di vacanze. Continueremo la campagna di sciopero della fame 24H a staffetta fino alla fine definitiva della guerra contro la popolazione di Gaza.
L’azione continuerà nei prossimi giorni con la partecipazione di altri gruppi. Gli iscritti sono tantissimi e, secondo le disponibilità espresse, costruiremo il calendario con l’elenco dei partecipanti di tantissime città italiane, europee e arabe.
È un digiuno del cibo e non della sete. Si può liberamente bere.
Vi chiediamo di scattare una vostra foto con un cartello “IO DIGIUNO X GAZA”. Una lunghissima galleria di immagini che trasformeremo in un mosaico di solidarietà. Mandateci le foto a anbamedaps@gmail.com e pubblicatele sui vostri account social.
Se volete partecipare nei prossimi giorni, scrivete un messaggio di posta elettronica con nome, cognome, città di residenza, professione (facoltativa), data prescelta (anche più di una, volendo) e un pensiero che pubblicheremo con l’elenco generale di tutti gli aderenti. Le adesioni vanno inviate esclusivamente a: mailto:anbamedaps@gmail.com
Manderemo un email di avviso, il giorno prima, a tutti i digiunatori del turno.
In molte realtà sono stati organizzati dei presidi nelle piazze e di fronte ai palazzi del potere oppure creato momenti di condivisione collettiva del digiuno. Sono iniziative pregevoli che raccomandiamo, chiedendo agli organizzatori di comunicarci in anticipo gli eventi programmati e mandarci eventualmente foto da pubblicare.
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Anche del dott. Dott. Marwan el-Homs, direttore degli ospedali da campo, rapito dal suo ospedale 12 giorni fa non ci sono tracce evidenti. Un’unità speciale dell’esercito di occupazione ha fatto irruzione armi alla mano nella struttura sanitaria e ha prelevato il dott. El-Homs ed altri 3 infermieri.
Al-jazeera ha realizzato un documentario sul caso del dott. Abu Safiya, ostaggio palestinese in mano dell’esercito israeliano dal 27 dicembre 2024.
“Me lo hanno portato davanti strisciando, accompagnato da quattro carcerieri. Gli era proibito alzare la testa o la schiena, bendato e ammanettato. Le manette rimasero sulle sue mani per tutta la durata della visita, che non ha superato i trenta minuti. La visita si è svolta dietro una parete di vetro, utilizzando un ricevitore telefonico tenuto dal prigioniero in una delle mani ammanettate”. Lo ha detto in una dichiarazione stampa l’avvocata Ghaid Qassem, legale del dott. Hussam Abu Safiya. Notizia che non leggerete sulla stampa scorta mediatica del genocidio. Chiunque pronuncerà il mantra “Israele paese democratico”, riceverà uno schiaffo sonoro.
Pubblicato sul nostro sito il testo in italiano dell’appello per la liberazione del dott. Hussam Abu Safiya. clicca. Eventuale firma dell’appello va segnata sul sito indicato più sotto.
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire.
Solidarietà/Al-Najdah
Abbiamo trasferito il 20 agosto 2025, tramite bonifico bancario internazionale, la seconda tranche delle somme raccolte fino al 31 luglio 2025 a favore delle adozioni a distanza di bambini e bambine di Gaza e per la fornitura di pasti caldi. La somma trasferita è di 14.675 euro. Grazie a tutti i donatori.
Sono arrivate altre 2 adozioni a distanza, portando il numero totale a 48. Abbiamo comunicato i dati all’associazione Al-Najdah (Soccorso Sociale), per mandarci la documentazione.
Grazie ai contributi arrivati da tutto il mondo e anche dagli affidatari italiani (siamo già a 48 realtà di singoli, famiglie, associazioni e gruppi di amici), al-Najdah ha potuto nei giorni scorsi tornare a fornire pasti caldi a tutti e non solo agli orfani custoditi. È una goccia nel mare dei bisogni, ma è un’azione necessaria per alleviare le sofferenze del popolo di Gaza che sta subendo una minaccia di tipo nazista: il genocidio e la deportazione.
Alla manifestazione di sabato a Milano contro il genocidio israeliano a Gaza, alcuni affidatari hanno portato cartelli con i nomi dei bambini adottati a distanza.
L’offensiva di terra israeliana su Deir Balah sta costringendo le militanti di al-Najdah a sfollare verso sud per salvare gli orfani e le madri. Il centro delle attività di al-Najdah a Deir Balah è stato colpito tre giorni fa a mezzanotte da una bomba d’artiglieria. Nessuna vittima, né uccisi né feriti, semplicemente perché non c’erano attività a quell’ora. Il centro era vuoto. “Come ogni volta si ricomincia daccapo. Non ce ne andremo. Siamo già al lavoro per rimetterlo in funzione”, ci ha scritto un’attivista dell’organizzazione delle donne di sinistra di Gaza.
Abbiamo ricevuto da molti affidatari dei messaggi e disegni dedicati ai bambini e bambine in adozione a distanza tramite Anbamed. Abbiamo tradotto e spedito il tutto all’associazione Al-Najdah. Sono state lette le lettere e distribuite le immagini durante gli incontri collettivi educativi e per l’istruzione, che si tengono nelle tende delle insegnanti o in spazi dell’associazione, sempre in tende di dimensioni più grandi per accogliere i bambini ed i giovanissimi per non far perdere loro un altro anno scolastico. Sono incontri importanti anche dal punto di vista psicologico.
Molti lettori ci scrivono per sapere maggiori info sulla campagna “Ore Felici per i Bambini di Gaza”. È arrivata due giorni fa una nuova adozione a distanza. Continuano ad arrivare contributi una tantum per i pasti caldi. La gara di solidarietà con la popolazione ed i bambini di Gaza non perde vigore. Le adozioni sono arrivate al numero di 48, nell’arco di soli 5 mesi.
Per chiedere info o aderire, scrivete a: anbamedaps@gmail.com




