Il rapporto annuale del Centro Astalli
di Alessandra Montesanto
I dati dicono che nel mondo sono oltre 65 milioni i richiedenti asilo e i rifugiati, il trend è rallentato, così come gli arrivi in Europa: 171.000, meno della metà di quelli del 2016 che furono 362.753. In Italia al 31 dicembre 2017 erano 119.369.
Rispetto alle politiche in atto, il gesuita critica duramente l’accordo con la Libia, stipulato a luglio 2017. “Quello che viene salutato come un successo, la riduzione degli arrivi in Europa, è per noi una grande sconfitta dell’Italia e dell’Europa intera, perché il prezzo che viene pagato in termini di violenza sulle persone è inimmaginabile, come viene confermato dalla notizia che la Corte penale dell’Aja sta indagando per crimini internazionali perpetrati contro i migranti in Libia”. Non a caso nel corso del 2017 è aumentato il numero di persone, visitate dai medici volontari ad Astalli, traumatizzate dal viaggio e soprattutto dalla detenzione nei centri in Libia. In maggioranza si tratta di donne.
I Centri di accoglienza straordinaria (Cas) restano oggi “la soluzione prevalente, mentre la rete Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), sia pure in crescita, a luglio 2017 copriva poco meno del 15 per cento dei circa 205.000 posti disponibili”.
Nonostante il tentativo di razionalizzare e aumentare il numero dei posti disponibili incentivando i Comuni ad aderire alla rete Sprar, di fatto “la situazione su molti territori non è in linea con quanto previsto” e il passaggio tra la prima e la seconda accoglienza avviene “con forte ritardo e per un numero limitato di persone, penalizzando la qualità dei percorsi di integrazione”.
A Roma, poi, l’inclusione dei richiedenti asilo e rifugiati è diventata ancora “più difficoltosa” a causa di una delibera comunale che impedisce a enti come il Centro Astalli di rilasciare il proprio indirizzo come residenza anagrafica.
Tra i segnali positivi si segnala il fatto che dei 220 colloqui effettuati a nuovi volontari, quasi il 50 per cento ha riguardato giovani di meno di 30 anni e circa il 30 per cento persone provenienti dall’estero, alcune delle quali con una storia di migrazione. “Anche da questi segnali avvertiamo che, nonostante vi siano allarmanti tendenze alla chiusura e alla xenofobia, in Italia e in Europa molti continuano ad avvertire l’urgenza di impegnarsi per la solidarietà e i diritti umani”.
Oggi più importante che mai ascoltare e agire.
Ecco per voi la presentazione del rapporto. 9 aprile 2018
Dibattito organizzato da Centro Astalli.
Sono intervenuti: Marco Damilano (direttore de L’Espresso), Moussa (rifugiato dal Mali), Fabio Baggio (segretario di Papa Francesco per la sezione… Rifugiati e Migranti della Santa Sede), Camillo Ripamonti (presidente del Centro Astalli), Monica Maggioni (presidente della Rai), Felipe Camargo (rappresentante per il Sud Europa dell’UNHCR).