Razzismo. Aodi: “Aumentano le aggressioni contro medici stranieri”
Il dipartimento della gioventù e seconda generazione dell’Associazioni medici di origine straniera in Italia (Amsi), che rappresenta i professionisti della sanità giovani di origine straniera, di cui circa 5000 medici under 35, si rivolge al Ministro della Salute Roberto Speranza ringraziandolo per l’impegno a favore di tutti i professioni della sanità in Italia, per l’aumento delle borse di specializzazione, il miglioramento del trattamento economico dei medici per combattere lo sfruttamento e il sotto pagamento impedendo cosi la loro fuga all’estero.
Sono tutte problematiche già sollevate e denunciate dall’Amsi nei vari convegni e nell’ultimo congresso del 30.11 oltre che negli incontri istituzionali avuti negli ultimi 5 anni nelle statistiche Amsi in collaborazione con il movimento internazionale Uniti per Unire e dell’Unione Medica Euro Mediterranea (UMEM).
“I nostri medici e professionisti giovani, nella loro riunione del dipartimento gioventù, hanno espresso da una parte molta soddisfazione per gli sforzi che sta affrontando il Ministero della Salute con il Ministro Roberto Speranza, il vice ministro Pierpaolo Sileri e la Sottosegretaria Sandra Zampa per le varie problematiche della sanità di oggi (carenza medici, fuga dei cervelli, trattamento economico, borse di specializzazione e le aggressioni nei confronti dei professionisti della sanità), ma non nascondono il loro rammarico per non aver trovato ad oggi né proposte né soluzioni riguardo l’obbligo della cittadinanza per poter sostenere i concorsi pubblici per i medici stranieri e affrontare le discriminazioni e aggressioni razziste nei confronti del medici e professionisti stranieri che sono in aumento negli ultimi 3 anni del 35%, con più di 300 segnalazioni nel 2019 all’Amsi da tutte le regioni (in particolare, Veneto, Lombardia e Trentino), come chiede la nostra associazione a livello nazionale in un momento di grande carenza di specialisti e circa 4000 medici lasciano l’Italia ogni anno per una meta migliore dal punto di vista economico, per la ricerca, attività scientifica e per le condizioni burocratiche che tante volte soffocano l’attività professionale e la serenità degli stessi medici italiani e di origine straniera. Questi ultimi hanno in più problematiche da affrontare: il permesso di soggiorno, certificazione di lingua italiana C1 come costo e tempi per produrla come è successo quest’anno con 1000 medici giovani stranieri per accedere ai concorsi di specializzazione”, così dichiara il presidente dell’Amsi e Membro del Gruppo Salute Globale Fnomceo Foad Aodi.
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