Disability Pride Milano 2025: l’orgoglio di riaffermare i nostri diritti e di dire a gran voce: noi esistiamo

di Martina Foglia
Anche quest’anno per il quarto anno consecutivo, sfidando la canicola milanese, attrezzandomi di tutto punto con bottiglie d’acqua fresca frizzante frutta fresca e secca, ventaglio cappello, ho voluto partecipare alla Disability Pride parade che si è tenuta sabato 14 giugno.
Il percorso, a Milano, con partenza da Piazza della Scala e arrivo in piazza del Cannone (parco Sempione) ha attraversato il centro città. Ho raggiunto il punto di concentramento del corteo in macchina, pochi minuti dopo una volta scesa incontro una persona che da tempo non vedevo, poi tutto un susseguirsi di “piacere sono…”e mentre aspettiamo di partire ci raccontiamo dei frammenti delle nostre vite, mentre ascolto non posso fare a meno di notare sui loro volti dei bellissimi e comunicativi sorrisi. Tutti noi eravamo lì per far sentire le nostre voci per riaffermare ancora una volta i nostri diritti continuamente ignorati calpestati o meglio invisibili, ma nonostante questo non c’era rancore, rabbia, c’era molta serenità consapevolezza, c’era voglia di esserci di essere per una volta ascoltati considerati visti, tutti noi abbiamo scelto di essere presenti in piazza, attivi coscienti di quello che desideriamo , perché le persone con disabilità non sono dei soprammobili che non hanno voce in capitolo come spesso si tende a pensare: ognuno di noi anche solo con uno sguardo riesce a farsi comprendere e a esprimersi, necessita e desidera FARLO.
Durante il corteo l’immancabile Banda degli Ottoni ci ha accompagnato con la sua musica dal vivo.
Ad un certo punto del corteo incrocio lo sguardo di una persona a me molto cara, Emanuela che tempo fa veniva a Spazio vita per il laboratorio di arteterapia, io non la vedevo da un sacco di tempo! Immaginate la mia, la nostra gioia nell’incontrarci proprio lì quel giorno dove non avremmo mai pensato ritrovarci ! Beh almeno per me questo incontro andava immortalato con una foto … detto fatto.. Anche lei era accaldata e stanca ma l’ho vista bella combattiva sempre positiva come sempre per chi come me la conosce.
Una bellissima sorpresa inaspettata.
Come ogni anno ho incontrato tanta umanità voglia di aiutare con tanto cuore.
Voglio raccontare un incontro che mi ha colpito molto ha lasciato un segno dentro di me. Mia mamma, mia accompagnatrice per quella giornata, ma soprattutto mia caregiver 365 giorni l’anno 24 ore su 24, mi stava spingendo durante il percorso in un tratto di strada in cui c’era il pavė, tipo di pavimentazione molto amato da noi carrozzati, a questo aggiungete il gran caldo … Insomma mia mamma era molto affaticata… Sentiamo una voce “vuole una mano” e subito dopo: “Ciao io sono Rosanna” e così è avvenuto il nostro incontro. Rosanna, un nome che mi è rimasto nel cuore per la sua gentilezza disponibilità immensa umanità. Si rivolge a mia mamma e le dice se vuole le dò il cambio la spingo un po’ io … mi chiede: “Ti va se ti spingo?” Io senza farmelo dire due volte dico di sì e iniziamo a parlare, parlando le dico che faccio parte di un’associazione culturale che si chiama Per i Diritti Umani, le dico quello che ogni giorno facciamo, gli eventi che organizziamo… per tutta risposta lei mi dice “anch’io faccio parte di un’associazione come volontaria, che si chiama Archė, ha lo scopo di aiutare donne vittime di violenza che sono scappate dal proprio domicilio o donne che una volta uscite dal carcere devono ricostruire la loro vita …” Colpita da questa storia ho chiesto subito se fosse interessata a far conoscere la associazione tramite un’intervista sul nostro periodico online nella sezione “Buone notizie”, lei con entusiasmo mi ha detto sì e che mi avrebbe messo in contatto con l’associazione . Intanto ci siamo scambiate i nostri contatti social e poi chissà magari si potranno avviare delle collaborazioni future.
Ho raccontato questa storia per far capire che in questi eventi come il Disability Pride si possono fare conoscenze preziose, molto utili, si possono gettare le basi per collaborazioni future tra associazioni che mettono al centro il benessere dell’individuo e la sua dignità! Questa manifestazione e contesti come il Disability Pride, in cui si respira voglia di vivere, di stare insieme, di combattere nonostante le difficoltà, ci insegnano che valori come umanità condivisione appartenenza e bellezza in senso più vasto del termine, non sono stati del tutto oscurati dal rancore dall’odio dall’individualismo, ma possono e devono essere tutelati protetti e custoditi.
Concludo con un ringraziamento speciale ad Andrey e a tutto lo staff che ha permesso anche quest’anno che questa manifestazione si sia svolta nella massima sicurezza e in piena armonia tra tutti noi.