Diario da Cuba (1). La voce degli studenti
Primo giorno a l’Habana 14 agosto 2017.
Conosciamo due studenti, Jennifer e Yousnier. Lei studia informatica, lui Storia e Filosofia e sono rappresentanti di una organizzazione universitaria. Riportiamo – come faremo sempre con questo diario di viaggio – le loro opinioni, senza commentarle.
Si dicono a favore della Rivoluzione, ma col tempo i suoi valori sono sbiaditi. I giovani di oggi non sono contenti del governo attuale di Cuba perchè il Sistema non permette la libera espressione (se ti esponi contro l’ideologia, sei considerato un traditore), l’informazione è limitata, non si può usare Internet nemmeno in università perchè i politici non vogliono che ci sia un confronto con il resto del mondo, non si può scegliere il Presidente (ma di questo parleremo in un altro post).
A Cuba anche i professionisti sono pagati pochissimo; Cuba è una grande prigione, dove moltissimi usano la carta di razionamento per sopravvivere; c’è tanto turismo, ma dove sono allora i soldi?; Cuba resta un Paese militare e segregativo.
La Rivoluzione ha garantito la sanità pubblica gratuita per tutti e una buona educazione, ma – a questo proposito – si crea una contraddizione: i cubani sono persone istruite e, quindi, hanno un pensiero critico sviluppato…Come è possibile tagliarli fuori dalla realtà?
La Rivoluzione è stata necessaria e importante, ma non è stata sufficente. E, i ragazzi dicono che queste sono le opinioni della maggioranza dei cubani.
Questo ci è stato raccontato nel locale ripreso in queste foto: molti edifici cubani sono gialli (o chiari) e rossi e la scelta ha un significato: il giallo rappresenta la lotta per la libertà e il rosso il sangue versato per ottenerla. Questo bar, che si trova in Calle San Lazaro, è un posto storico, come tutta la via, perchè è il primo in cui si sono incontrati, qui in città, il Che e Fidel Castro.
Nelle botti venivano nascoste e trasportate armi e munizioni. Qui, inoltre,è stato inventato anche il cocktail battezzato “Revolution” che unisce il Ron bianco con la cola nera ad emblema della possibilità di convivenza tra bianchi e neri.