“LibriLiberi”: L’isola delle anime
di Alessandra Montesanto
Kristina annega i suoi stessi figli; Elli morde, graffia, grida; e poi Sigrid, un’infermiera che perde il fidanzato in guerra, mette alla luce una bambina e accudisce per tutta la vita altre donne, folli o semplicemente tristi.
L’isola delle anime (uscito in Italia con Neri Pozza) di Johanna Holmström è un romanzo che narra un intreccio potente e poetico di storie al femminile; donne giovani destinate ad invecchiare anzitempo su un’isola, lontane, quindi, dalle famiglie di origine, dagli amori, dalla società, così come sono lontane dalla realtà che si scolora, col tempo, in ricordi, aspettative, attese.
Nulla, per loro sarà come hanno desiderato; ogni esistenza verrà interrotta dall’internamento – in una casa di correzione prima e in un istituto di contenimento poi, in Finlandia – perché le loro emozioni, le loro sofferenze, sono state trascurate e hanno finito per debordare in stanchezza o furia cieche, incapaci di mantenere stretto e saldo il filo con il Reale, così difficile, soprattutto per l’altra metà del cielo tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900. Impossibile ribellarsi, se non tramite atti estremi, spesso inconsapevoli per provare, però, sensi di colpa, rimpianti e rimorsi che non fanno altro che attanagliare, come ragnatele, le anime già compromesse delle protagoniste.
Madri, in particolare: madri anaffettive, quelle “sane”. Madri di-sperate, quelle malate. Madri sostitutive, come Sigrid. Amori in grado di nascere anche in situazioni di coercizione, per necessità di calore e di sostegno. Il mondo del femminino, con tutta la grazia e la dolcezza nonostante la rabbia e la paura, perché gli uomini rappresentano la Legge, la Guerra, l’Autorità; le donne, invece, possono togliere la Vita, ma restano in grado di restituirla, in quel ciclo eterno che accompagna i nostri giorni, i mesi, gli anni e che ricorda quanto sia importante il Perdono, per l’umanità intera.