La casa che non sapevo di cercare

di Jorida Dervishi Mbroci
Content creator: Boris Maretto
“I sogni veri non hanno confini. Nascono dove il bisogno d’amore incontra il coraggio di credere ancora.”
A volte penso a come tutto sia cominciato.
Non con un grande cambiamento, non con una decisione improvvisa. Ma lentamente, giorno dopo giorno, come l’acqua che scava la pietra senza rumore.
Quando sono arrivata in questa città, ero piena di sogni e di paure. Ogni cosa era nuova, e ogni passo sembrava enorme. Cercavo qualcosa da chiamare “casa”, anche se non sapevo nemmeno bene cosa stessi cercando.
Poi, senza che me ne accorgessi, è successo.
Ho trovato un lavoro che amavo, insegnando non solo materie, ma fiducia, speranza, possibilità. Mi sorrisi dei ragazzi, le loro domande, i loro sogni: tutto questo è diventato il mio quotidiano.
Non era solo un mestiere: era il modo in cui, giorno dopo giorno, cominciavo a costruire la mia vita. E, come se l’universo avesse deciso che fosse il momento giusto, sono arrivate le persone.
Altri stranieri come me.
All’inizio ci siamo avvicinati con cautela, come viaggiatori che non ancora se camminano nella stessa direzione. Bastarono poche parole, poche storie condivise, per capire che ci assomigliavamo più di quanto pensassimo.
Non avevamo bisogno di spiegare cosa volesse dire sentirsi fuori posto. Bastava uno sguardo, un sorriso, un silenzio.
Con loro ho imparato che non servire combattere tutto da sola.
Che ci si può appoggiare.
Che insieme si va più lontano.
Abbiamo creato un luogo nostro, un rifugio di parole e sogni. Lì abbiamo raccolto esperienze, intrecciato idee, costruito progetti.
E da quell’energia è nato il nostro libro.
Non era solo carta e inchiostro: era la somma delle nostre vite intrecciate, delle paure vinte, dei passi incerti che, a poco a poco, erano diventati sentieri.
Quando abbiamo tenuto in mano la prima copia, ricordo di aver sorriso come non facevo da anni.
Non era la fine di un viaggio, ma il principio di mille altre strade che si aprivano davanti a noi.
Scrivere, creare, vivere.
Tutto si mescolava.
E finalmente sentivo che non dovevo più correre o cambiare per essere felice.
Basta restare.
Restare fedele a quella parte di me che, sotto ogni paura, aveva sempre saputo chi ero.
Ora so che il vero sogno non era diventare qualcun altro.
Era diventare pienamente me stessa.
E se stai leggendo queste parole, forse anche tu stai cercando qualcosa.
Spero che, tra queste pagine, tu possa trovare un pezzetto del tuo cammino.